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Quante sono le persone o associazioni, gruppi religiosi o non, che sono consapevoli – o iniziano ad esserlo – che un altro mondo è possibile e che possiamo essere noi gli artefici di questo cambiamento!

 Tutto ciò che esiste nel modello di vita umano su questa terra esiste perchè noi ci crediamo, anche se non siamo i diretti artefici di questa creazione. Tutti nel nostro piccolo ruolo, nel bene o nel male, creiamo la realtà che ci circonda: i rapporti fra le persone, i popoli, le razze, la fame, la guerra, la speculazione finanziaria, l’inquinamento;  tutto, anche la solidarietà, la comprensione, l’enpatia, il volontariato, l’accoglienza, il buon senso, l’Amore. Ora se una moltitudine consapevole cominciasse a non credere più a qualcosa di ingiusto, a qualcosa che noi diamo per scontato o insostituibile, a qualcosa che ci avvelena anima e corpo e che ci trova profondamente d’accordo, questa cosa scomparirebbe o cambierebbe radicalmente.

Se abbiamo fede, ci fidiamo, ci crediamo, allora il nostro pensiero diviene reale, creiamo con la mente la nostra realtà che ci circonda – nel grande come nel piccolo – siamo artefici della nostra vita nel bene e nel male. Ecco perchè le religioni insistono tanto sulla fede e gli istituti finanziari, gli stati fanno di tutto per avere la fiducia dei cittadini, perchè conoscono la potenza creatrice del pensiero umano, la magia dell’inconscio collettivo, che un tempo era il respiro della terra e lo spirito della creazione.  La forza della nostra mente, del nostro inconscio è enorme e può cambiare la storia; basta esserne consapevoli e con un piccolo gesto ognuno nel proprio ruolo, nella propria casa, sul posto di lavoro, al supermercato, con la non-violenza, la disobbedienza civile, lo sciopero della borsa della spesa: insieme possiamo cambiare la storia, uniti in quello che ci unisce. In un’etica comune fatta di cose semplici cambieremo anche dentro nei sentimenti, nelle emozioni.

Cominciamo col credere che l’era del debito è finita o deve finire e che la democrazia è sovranità popolare ma anche monetaria, è libertà di disobbedire a delle regole ingiuste che ci rubano la vita, e ci fanno fare cose inutili, per pagare un debito che non esiste a istituti bancari privati che prestano soldi che non hanno con la conplicità di politici, che li finanziano con denaro pubblico, spalmando i loro debiti su tutti noi. Pensiamo ora di togliere la fiducia a questo sistema perverso e andiamo in massa a ritirare i nostri soldi dalle banche e con coraggio non chiediamo più prestiti e dichiariamo il debito inesistente, come ha fatto il popolo islandese: con un semplice gesto pacifico, facciamo sparire il sistema bancario e denunciamo in  massa , autofinanziandoci, il governatore della banca d’italia e tutti  i suoi complici per usura, signoraggio, appropriazione indebita, truffa. Adesso pensiamo di togliere la fiducia alla classe politica corrotta e mafiosa, che fa da cameriere alla banca centrale e alla banca mondiale, da cui riceve carta moneta debito e direttive per politiche sociali restrittive e repressive in tutti i paesi del mondo (tranne che nei paesi a sovranità monetaria, in lista di attesa per una guerra destabilizzatrice).   Ora abbiamo due possibilità per far sparire la casta politica corrotta: 1) non andiamo piu a votare in massa e li licenziamo tutti con un referendum nazionale poichè siamo noi i loro datori di lavoro e dopo insieme denunciamo alla magistratura gli inquisiti, i corrotti i e i corruttori; 2) alle prossime elezioni, presentiamo migliaia di liste civiche di cittadini che rinunciano ai privilegi della casta politica per portare pulizia e verità , che apra una stagione di politche per il bene della gente, una stagione referendaria che abroghi tutte le leggi truffa che tagliano sanità, scuola, pensioni, ammortizzatori sociali, assistenza ai malati gravi.

Ma c’è anche un mondo economico consumista da cambiare, di imprenditori che esportano la produzione dei beni all’estero, dove c’è manodopera da sfruttare a basso prezzo creando disoccupazione in italia; aziende che producono beni di consumo inutili e inquinanti, che succhiano denaro pubblico, dichiarano il fallimento ed   esportano capitali all’estero, che ricevono finanziamenti pubblici per opere che non finiranno mai. E per questi inizieremo una stagione di boicottaggi mirati e condivisi da tutti, favoriremo i beni a chilometro zero, a basso o nullo impatto ambientale minimizzando i rifiuti; compreremo prodotti biologici e biodinamici, energie rinnovabili, ecocombustibili, case che producono energia, riducendo a 125 Volt l’energia per uso domestico e chi più ne ha più ne metta.

Ma per far questo abbiamo bisogno di contarci, perchè credo che la moltitudine silenziosa e consapevole è molto piu numerosa della maggioranza corrotta mafiosa e piduista .

E’ divisa, perchè si è concentrata sulle diversità, non sulle cose che la uniscono, lavora in silenzio per difendere la natura, i diritti degli animali, la spiritualità, i diritti dell’umanità violata, l’evoluzione della specie in senso etico. E’ necessario quindi lanciare l’idea di un forum nazionale di tutte le associazioni (italiane e non, ong, onlus, comunità religiose e non, animalisti, ecologisti, cristiani e mussulmani, pacifisti  animisti, antroposofi, anarchici, ambientalisti, e tutte quelle che non ricordo e che vorranno esserci, allo scopo di unirci in un’unica associazione di persone al di fuori della politica, per riprenderci il nostro paese e  la nostra vita, dotandoci della costituzione italiana come statuto e momento iniziale di unificazione degli intenti e partenza per una azione legale collettiva, autofinanziata, nei  confronti degli abusi del diritto civico, delle opere faraoniche che divorano l’ambiente naturale e vanno contro la volontà popolare, per ripudiare la guerra e chiudere col mercato delle armi e i loro emissari e tutto quello che ci verrà in mente, per una democrazia diretta dal popolo per il popolo, per riprenderci il pianeta che è l’unico che abbiamo perchè i soldi non si possono mangiare.

Un giorno nella mia vita ho provato invidia, sentimento a me sconosciuto, ma la sorpresa più grande è stata per chi l’ho provata. Un albero mi ha fatto provare invidia, questo vizio che tanto divide e allontana gli uomini dall’amore, ed è proprio l’amore profondo che nutro per gli alberi che mi ha fatto desiderare di essere uno di loro. Probabilmente prima di essere uomo sono stato un albero, un bosco, una foresta , una giungla, in altro modo non potrei spiegare la mia così profonda connessione con gli alberi, la mia gratitudine per la vita che essi regalano alla terra e a tutti gli esseri che nutrono, ombreggiano, proteggono, scaldano, saziano, dissetano e vivono con loro, sotto e in mezzo a loro per loro e di loro e anche quando sono morti prendono vita, diventano mobili, oggetti, utensili, souvenir, case, humus, legna da ardere, calore vitale, un contenitore di raggi solari che la fotosintesi ha trasformato in un perfetto essere immortale, generoso e pieno di virtù che fa ombra perfino a chi lo sta per tagliare.  

Un albero sceglie di nascere in un punto e rimane apparentemente fermo, ma si muove; cresce, ondeggia col vento, gira nello spazio con la sua atmosfera sulla superficie terrestre,  è un ponte che unisce la terra al cielo. Cresce nei posti più impensati, anche una discarica di rifiuti è pronto ad abbellire con la sua eterica bellezza incolta e selvaggia. Gli alberi e con essi tutto il mondo vegetale, respirano con noi e tutti gli esseri che respirano. Ciò che espira l’albero noi inspiriamo, ciò che espiriamo noi l’albero inspira, ciò che scarta l’albero è ossigeno per noi, ciò che noi scartiamo è di nutrimento per lui, siamo in una profonda connessione con loro, siamo parte di loro; rispettandoli rispetteremo noi stessi, amandoli ameremo noi stessi.

Ma è quando questo amore per gli alberi ti porta ad abbracciarli che ti accorgi che ti parlano, ma le orecchie non ti servono perch’essi  parlano al tuo cuore e le loro parole sono immagini, scene di vita che vedi con gli occhi della mente, percezioni di consapevolezza che si radicano nell’anima, aliti di vento che ti portano in un tempo senza tempo. Così ho conosciuto l’uomo che piantava gli alberi, così tutti gli anni pianto talee di alberi, nei posti più impensati , decadenti , brutti, vicino a ponti , strade, argini, case abbandonate, canali di scolo e pianto, pianto e pianto e piango per tutti i boschi che ardono.

100 200 300 talee per abbellire la terra, il nostro giardino.

Gianluca